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Il nuovo mondo degli imballaggi

Riconquistare l’essenziale: la lezione green dei WorldStar Awards 2022.

Riciclati, anche al 100%, e/o agilmente riciclabili grazie a un redesign monomateriale; sdoppiati in una versione permanente e in una ricarica a perdere; quasi senza etichetta o con grafiche minimali. Quando c’è, l’etichetta è un elemento attivo, che integra sensori di temperatura o che diventa fosforescente al buio. Gli spessori assottigliati suggeriscono torsioni e corrugamenti che di concerto migliorano il grip di flaconi e bottiglie. Erogatori saggi dosano il prodotto all’ultima goccia e chiusure amichevoli si offrono alla diversa manualità di utilizzatori di ogni età e fisicità.

L’ingegnosità dell’industria dell’imballaggio è globale, diffusa nelle diverse latitudini dei 36 Paesi che partecipano al concorso WorldStar Awards; organizzato da WPO (World Packaging Organization) sin dal 1970, sceglie le confezioni più interessanti tra le competizioni nazionali o regionali. La cerimonia di premiazione dei 240 vincitori si terrà il 4 maggio 2022, durante Ipack-Ima (3-6 maggio 2022, Rho Fiera Milano); organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Imballaggio, svelerà anche i vincitori dei premi speciali President’s Award (scelto dal presidente della giuria), Marketing, Sostenibilità e Packaging that Saves Food. 

Sic et simpliciter

Il packaging estremo è ridotto ai minimi termini: sempre più spesso è monomateriale, talora trasparente, per mostrare il prodotto nell’evidente freschezza, non più attraverso una finestra ma a tutto tondo. Club Packagers of Ukraine / INPAK ha termoformato in PET un recipiente a base quadrangolare con coperchio incernierato, dotato di sigillo ermetico rimovibile che prolunga la shelf life di frutta e verdura del 30%: rispetto a confezioni similari, il packaging pesa il 10-15% in meno.

Confezione termoformata in PET per frutta e verdura di Club Packagers of Ukraine /INPAK,
con sigillo staccabile waterproof.

FlatMap di Sealpac è dedicata al confezionamento in atmosfera modificata di prodotti alimentari affettati: posti su un vassoio piatto in cartoncino, rivestito di una pellicola di poliolefine che crea barriera all’ossigeno, ai grassi e all’umidità, sono sigillati con un’altra pellicola richiudibile. Il packaging pesa il 75% in meno rispetto agli imballaggi in uso per confezionamento MAP; i tre strati sono facilmente separabili per il riciclo.

Cartoncino, film barriera e strato sigillante richiudibile in poliolefine: FlatMap
di Sealpack è ultrasottile, ultraleggero e facilmente riciclabile per confezionamento MAP.

Dedicato al personal care, monomateriale e completamente riciclabile, Yonwoo propone 3cc One Material Pump, un dispenser realizzato con resina a base poliolefine in cui anche la molla tradizionalmente in metallo impiega il polietilene, che parimenti sostituisce il POM, bandito in questa tipologia di applicazioni a causa delle emissioni di formaldeide.

Erogatore per prodotti dedicati alla cura della persona realizzato interamente in poliolefine
da Yonwoo.

Squeezepak di Wellman Packaging è una bottiglia comprimibile per salse e condimenti prodotta con LDPE 100% riciclato e idoneo al contatto con gli alimenti. La presenza dell’etichetta ARL (Australianasian Recycling Label) informa correttamente i consumatori su come riciclare la confezione, ottimizzata anche in termini di resistenza allo schiacciamento, consumo di resina e pigmento colorante. Il design conico facilita inoltre la fase di riempimento a caldo e sfrutta al meglio la capienza disponibile.

Squeezepack è una bottiglia comprimibile
per salse di Wellmann Packaging
realizzata interamente in LDPE food
grade riciclato.

Componenti di design

Una categoria ghiotta di innovazioni è “materiali e componenti” per l’imballaggio, ove troviamo soluzioni multipurpose studiate per un’efficace riduzione dell’impatto ambientale. La multinazionale P&G sceglie di sdoppiare il packaging in un’anima permanente e nel suo doppio ‘impermanente’: The Good Refill System for Shampoo risparmia il 60% di materiale plastico rispetto alle confezioni precedenti. Pouch flessibili contengono le ricariche di shampoo da versare in una confezione ‘madre’ in alluminio con dosatore ad hoc.

Il sistema di ricarica di P&G associa a una durevole bottiglia in alluminio
con dosatore per lo shampoo pouch flessibili e leggeri.

Eppure, la materia plastica resta in molti casi la soluzione più conveniente. Nella scelta del materiale più idoneo per realizzare la confezione protettiva destinata ad accogliere motori per e-bike, Nefab Packaging ha sostituito la cellulosa dell’imballo precedente con APET (polietilentereftalato amorfo) riducendo il costo dell’80-90% così come il fabbisogno di materiale, realizzando al contempo una struttura durevole e completamente riciclabile.

Un nuovo imballo termoformato in APET di Nefab Packaging sostituisce la cellulosa
nella protezione di motori per e-bike, riducendo costi, materiale e impatto ambientale.

Anche sul versante del contenuto di servizio, accorgimenti di design apparentemente semplici arricchiscono la funzionalità e l’accessibilità dei packaging premiati. Un tappo a vite in materiale plastico permette di selezionare uno dei due vaporizzatori di cui è dotata la confezione di insetticida SBP Dupla Proteção di Reckitt, la prima sul mercato brasiliano pensata per l’eliminazione di insetti volanti e striscianti.

Freddare insetti volanti e/o striscianti: un’esigenza
non peregrina in Brasile. Il tappo girevole della confezione di
SBP Dupla Proteção di Reckitt asseconda due erogazioni.

Bando all’etichetta…

La casa è una miniatura del mondo, dunque le cure domestiche non possono collidere con la cura del Pianeta. Nella sezione dei prodotti per la casa un premio ben meritato se lo aggiudica Mibelle Group che propone la prima bottiglia in PET realizzata per il 30% con CO2 sottratta all’atmosfera.

Mibelle Group si è valsa della collaborazione con la start-up LanzaTech per riciclare la CO2 e ridurre il consumo di PET vergine nei suoi flaconi per detergenti.
Naturis è la bottiglia ricavata al 100% da altre
bottiglie: il corpo plasmato è come acqua che
scaturisce da una sorgente ed è in rPET.
Design iconico per Lohas, la prima bottiglia di acqua minerale senza
etichetta proposta al mercato giapponese, pensata per l’e-commerce.

Con un processo di fermentazione simile alla birrificazione preziosi batteri trasformano l’anidride carbonica in etanolo, da cui produrre il PET sostituendo il greggio. Le confezioni sono dedicate a detersivi per bicchieri in vetro, colluttori, saponi liquidi, commercializzati nella catena di supermercati elvetici Migros. Un altro nome di primo piano della grande distruzione, Lidl, propone al mercato ispanico Naturis, una bottiglia prodotta al 100% riciclando altre bottiglie. Snella ed elegante, di facile presa, imita il flusso d’acqua da una sorgente: un design che innerva il corpo della bottiglia per conferirle la resistenza necessaria durante l’intera supply chain. Il tappo è in HDPE, avvolto da una sleeve riciclabile, stampata con inchiostri rimovibili con acqua, che incorpora e sostituisce l’etichetta.

Sigillo-etichetta ispezionabile
sulla linea di produzione:
sviluppato da Suntory
Monozukuri per le bottiglie
senza etichetta, è facile da
staccare al momento del
riciclo.

Un design essenziale ma d’impatto permette di eliminare tout court l’etichetta nella bottiglia in PET per l’acqua minerale naturale Lohas, un marchio di Coca-Cola commercializzato in Giappone: dedicata all’e-commerce, inaugura il trend delle bottiglie ‘nude’ nel Paese del Sol Levante, ove finora l’assenza dell’etichetta è stata associata a un’immagine del prodotto, per così dire ‘senza qualità’. Suntory Monozukuri ha creato per le bottiglie senza etichetta un sigillo-etichetta ispezionabile in linea – diversamente dalle soluzioni finora disponibili, ispezionabili solo fuori linea – che conserva l’adesione ottimale durante le fasi di produzione e trasporto ma si rimuove con agio per facilitare il riciclo.

a meno che non sia ‘smart’

Quando c’è l’etichetta, deve essere speciale. Per esempio, la sleeve termoretraibile 3D Illusion di NYCO Flexible Packaging accoglie elementi decorativi o grafiche apparentemente in rilievo, ma si tratta solo di un trompe l’oeil: al tocco la superficie, realizzata con una pellicola arricchita da un rivestimento ad hoc, si rivela bidimensionale. La tecnologia è così complessa che diventa efficace come strumento anticontraffazione per alimenti, cosmetici o farmaci.

Effetto tridimensionale trompe
l’oeil per la sleeve di NYCO
Flexible Packaging, così complesso
da riprodurre che trova
efficacia come soluzione anticontraffazione.

Per gli snack KitKat dedicati al mercato indiano, Huhtamaki e Nestlè hanno apparecchiato incarti con inchiostri fosforescenti che nel buio si accendono di messaggi ottimistici, leggermente diversi nel significato da quanto leggibile alla luce diurna. Per esempio, “Ricordati di far sorridere” diventa “Ricordati di sorridere”; “You Are Here For The Celebration” (Sei qui per festeggiare) si trasforma in “You Are The Celeb” (La celebrità sei tu). Le criticità della stampa a registro, della compatibilità con diversi sistemi di inchiostro e dell’idoneità al contatto con gli alimenti sono risolte brillantemente. ( a.f.)

Di questi tempi anche l’incarto degli snack può servire
per alleggerire gli animi: inchiostri fosforescenti
modificano il messaggio stampato in un pack di Huhtamaki e Nestlè.
Di Unired e Unifarma è il concept Eco piping bags,
confezione-dosatore per prodotti skincare costituita da un
sacchetto biodegradabile racchiuso in una scatola.

Compost chic

È l’unico imballaggio italiano incluso nei WorldStar Awards 2022, ma si fa onore per l’elegante, efficace ‘semplicità’ del concept non meno che per la natura biobased, biodegradabile, compostabile: Eco piping bags è un sacchetto conico per prodotti cosmetici, in particolare per le creme, realizzata accoppiando un biopolimero a uno strato di carta biodegradabile, piacevole al tatto, con sistema di erogazione per l’impiego pluridose. Una sottile scatola di cartoncino FSC (certificato come proveniente da foreste gestite con criteri di sostenibilità) accoglie l’imballaggio primario per facilitarne il posizionamento a scaffale. La confezione è stata sviluppato da Unifarco  e Unired (il laboratorio di ricerca nato dalla collaborazione tra Unifarco e Università di Padova).

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