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Message in the (paper) bottle

Il percorso in salita delle bottiglie in carta.

Nell’ideale gara per la sostenibiltà che vede contrapposte la possibilità di commercializzare i liquidi in contenitori ririempibili e riciclabili, ma pesanti e costosi come le bottiglie in vetro, e quella di ricorrere alle leggere e riciclabili bottiglie in materia plastica si inserisce la soluzione in carta. Secondo un’indagine di mercato pubblicata nel mese di giugno da Fact.MR, questo mercato è destinato a crescere del 6% da qui al 2031.

La scelta dei consumatori predilige in misura crescente prodotti legati a un’immagine di ecocompatibilità e la carta, soprattutto se presentata con il giusto look, rimanda immediatamente al mondo della natura.

Sullo scaffale o quasi

Primarie aziende dei settori food&beverage, igiene e cura personale, e pulizia della casa stanno collaborando con i principali produttori di bottiglie di carta per mettere a punto soluzioni in grado di fornire un’alternativa più ecologica al packaging in materia plastica. Spesso ricorrono a carta riciclata, in un’ottica di ulteriore riduzione dell’impronta di carbonio.

In alcuni casi, come nella bottiglia recentemente proposta da Paboco, si è aggiunto uno strumento di comunicazione interattiva per potenziare il coinvolgimento ecoresponsabile del consumatore e supportare la validità ecologica della sua scelta.

Il mercato più promettente per le bottiglie in carta sembra, almeno per ora, essere quello relativo alle capacità inferiori al litro. Attualmente, troviamo infatti questo tipo di imballaggi usati per l’acqua, le bibite, gli alcolici in confezioni da 0,50 a 0,75 l; e non mancano nemmeno gli esempi di detersivi come Omo di Unilever o l’ammorbidente Lenor di Procter & Gamble, che dovrebbero debuttare sul mercato nel corso del 2022.

Pro e contro

Le importanti ricerche condotte in partnership da questi colossi del mercato hanno contribuito a un aumento significativo della produzione e, quindi, della disponibilità delle bottiglie in carta, in questi ultimi tempi. Tuttavia, i costi inferiori dei contenitori in materia plastica e la maggiore durata della loro capacità di conservazione (quella delle bottiglie in carta è per ora stimata intorno ai 12 mesi, prima che inizi a diminuire) potrebbero dissuadere le aziende a passare a questo tipo di imballaggi.

Fact.MR, 2021

Resta, poi, qualche perplessità sull’effettiva maggiore sostenibilità delle bottiglie in carta, rispetto a quelle in materia plastica riciclata e riciclabile: fattore che dovrebbe essere il motore primo della promozione di questi contenitori. Finora, infatti, nella maggior parte dei prodotti, la carta è stata coadiuvata dalle proprietà barriera dei polimeri o dalla presenza di una pouch interna. Sebbene si tratti quasi sempre di componenti riciclati e/o riciclabili, i due materiali devono comunque essere separati a fine uso, per rendere la carta compostabile.

In questi ultimi mesi, tuttavia, si sono affacciati sul mercato i primi prototipi di bottiglie totalmente in carta.

100% carta

Pulpex, consorzio composto da Diageo, Pilot Lite, Unilever, PepsiCo, GSK Consumer Healthcare, Castrol e altri importanti marchi, ha recentemente annunciato di aver sviluppato una bottiglia totalmente in cellulosa proveniente da risorse rinnovabili e da foreste a gestione responsabile, del tutto priva di PET, riciclabile, biodegradabile e caratterizzata da un’impronta di carbonio più bassa del 90% rispetto a quella delle bottiglie in vetro e al 30% rispetto a quelle in PET. Coperta da brevetto, non è ben chiaro come raggiunga l’effetto barriera, però è già proposta per i detersivi e le aziende del gruppo sostengono che a breve sarà utilizzabile anche per le bevande gassate e sulle linee di riempimento a caldo.

Paboco ha presentato un prototipo che integra tramite coating un rivestimento barriera biobased all’interno dello strato stesso di cellulosa. In tal modo, la bottiglia risulta riciclabile nella raccolta della carta e vede ridotto anche il proprio peso. L’involucro esterno prevede infine una banda di carta per fissare il tappo, che resta l’unico elemento non di origine vegetale.

Un altro produttore che sostiene di essere riuscito a sostituire i film barriera con liner impermeabili interamente biobased, sostenibili e biodegradabili è Choose. Oltre a usare questa protezione, le bottiglie sono realizzate con una struttura esterna al 100% in carta riciclata, deinchiostrata, pulita e sagomata. Su di essa è applicata un’etichetta sempre in carta riciclata, stampata con bioinchiostri e pertanto conforme alla certificazione UE EN 13432. Come negli altri casi, si richiede al consumatore di separare il tappo.

Suggeritore in bottiglia

Il packaging può aiutare a ridurre l’impatto climatico non solo offrendo un imballaggio a basse emissioni di carbonio, ma istruendo sulla corretta gestione dei rifiuti. Grazie alle tecnologie IoT, Paboco ha sviluppato, in collaborazione con recycl3R e Kezzler, un concept che include un codice QR sulla bottiglia. Scansionandolo, i consumatori ricevono informazioni pratiche sul riciclaggio di questo tipo di imballaggio, nella zona in cui si trovano. L’applicazione fornisce inoltre informazioni sul packaging stesso, sull’impronta di sostenibilità e sul percorso del prodotto. I proprietari di marchi, invece, possono usare il QR code per tracciare i prodotti dalla produzione al consumo e avere informazioni sull’intero ciclo di vita del prodotto. Il rafforzamento della trasparenza nei confronti dei consumatori attraverso prodotti connessi consente in più ai marchi di creare fiducia, aumentare la fidelizzazione ed, eventualmente, premiare immediatamente i consumatori per il loro comportamento.

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